La Test Box di Archicart è realtà e da oggi fa bella mostra di se alla Cittadella Universitaria di Catania! Il primo prototipo abitativo al mondo costruito con struttura portante in cartone ondulato è stato presentato questa mattina alla stampa, a conclusione della prima fase della masterclass che ha coinvolto nella costruzione del piccolo edificio 31 studenti di Ingegneria Edile Architettura dell’Università degli Studi di Catania.
L’evento di alta formazione è stato infatti promosso dal Dipartimento Ingegneria Civile e Architettura DICAR in partnership con la Start Up Innovativa Archicart e si avvale del sostegno di una solida rete di imprese del settore edile che hanno deciso di investire nella ricerca e sviluppo della avveniristica tecnologia costruttiva.
“Un accordo innovativo quello stretto tra Archicart e l’Università di Catania – spiega Dario Distefano, ideatore della start up innovativa insieme a Nicola Timpanaro e Mario Schilirò e dottorando di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura – perché è una delle prime volte che un’azienda si lega ad un ente di ricerca per portare avanti in maniera corale un progetto, coinvolgendo l’intero Dipartimento. Abbiamo deciso di realizzare questo prototipo abitativo in autocostruzione, con gli studenti del corso di laurea coinvolti che hanno imparato ad utilizzare in sicurezza degli strumenti, quali avvitatori, trapani e seghe circolari, che in qualche caso non avevano mai visto, per costruire l’edificio con le loro mani.”
Un progetto che non si conclude qui e che anzi si svilupperà nell’arco dei prossimi dodici mesi con la seconda fase che sarà dedicata al monitoraggio ambientale dell’edificio, grazie a dei sensori inseriti all’interno, alla modifica della destinazione d’uso interna del modulo oltre che alle verifiche tecniche del manufatto costruito.
“Innovazione – dice Nicola Timpanaro di Archicart – è un termine cardine di questo progetto. Tutti coloro che sono impegnati nella realizzazione di questa Test-Box hanno infatti creato innovazione. A partire dal materiale base, il cartone ondulato, col quale abbiamo realizzato una struttura portante e resistente; continuando col materiale di riempimento termico, la fibra di cellulosa, e di rivestimento, una facciata tessile in una delle sue primissime applicazioni, con un’intercapedine ventilata, chiudendo infine tutto questo organismo con un infisso anch’esso di ultima generazione. L’innovazione è ciò che ci ha spinto tutti ad investire su questo progetto”. “Il cartone ondulato – poi aggiunge – è un materiale pieno di risorse che, opportunamente trattato come fatto in questo primo prototipo, non presenta nessuna difficoltà a resistere alle intemperie. In più, con l’involucro tessile che lo protegge dagli agenti atmosferici più importanti, abbiamo un edificio efficiente anche da questo punto di vista”.
Presenti tra gli altri alla conferenza odierna: il prof. Vincenzo Sapienza vice-direttore del Dipartimento e coordinatore del progetto di ricerca; il prof. Antonio Gagliano tutor del progetto di dottorato, e la prof.ssa Rossella Caponetto.
“La collaborazione di questo progetto con l’Università ha origini antiche – ricorda il prof. Vincenzo Sapienza – da quando cioè Dario Distefano venne a parlarmi dell’idea per la propria tesi di laurea. Subito ho intravisto la possibilità di avere qualcosa di concreto rispetto a tanti progetti, idee, programmi, che siamo abituati a fare ma che restano purtroppo teorici. Qui ho invece intravisto la possibilità di passare a qualcosa di concreto. Dopo la tesi di laurea il primo passaggio è stato quello di partecipare alla Start Cup, la competizione che annualmente il nostro Ateneo istituisce per premiare le idee imprenditoriali più interessanti fornendo loro il servizio della realizzazione di un business plan, strumento essenziale per verificare la possibilità di un’idea imprenditoriale di essere competitiva sul mercato. L’idea Archicart ha vinto la Start Cup Sicilia e questo ci ha dato la possibilità di mettere a punto un business plan completo che è stato il primo strumento di supporto per la nascita della start up”.
“E’ stata un’esperienza molto interessante – sottolinea Gloria Russo, allieva ingegnere – sia perché abbiamo utilizzato una tecnica mai vista, ma anche perché ci siamo trovati a lavorare in gruppo con tanti ragazzi. E’ stato bello mettere direttamente mano ad un progetto, cosa che prima d’ora non avevamo mai fatto”.
La collaborazione tecnica al progetto è stata assicurata da diversi partner: Stiltenda, F.lli Lombardo, Tecnova Group e Format ADV e gli sponsor tecnici Giovanardi, Sciuker, Enerpaper e Kattuni, aziende altamente specializzate che hanno ricoperto un ruolo chiave nella realizzazione.
“Un partneriato che ha funzionato al meglio – spiega Mario Schilirò, socio di Archicart – da soli non ce l’avremmo mai fatta; con le aziende partner abbiamo così potuto riempire i nostri pannelli con fibre di cellulosa, abbiano trattato esternamente il pannello con ossido di silicio, in più l’infisso a taglio termico con legno lamellare rivestito di alluminio, la facciata tessile ventilata, gli arredi in cartone alveolare che saranno posizionati all’interno e cambiati nel corso dell’anno solare in base all’utilizzo della Test-Box”.
In rappresentanza delle aziende partners, presente Giada Dione, architetto di Kattuni: “Noi scommettiamo in prima persona sul cartone in quanto la nostra azienda si occupa di arredi in cartone alveolare; e quindi crediamo tanto nella sostenibilità edilizia, con materiali che possano non interferire nell’ambiente in maniera nociva ma anzi essere riciclabili per un futuro più sostenibile”.